mercoledì 3 dicembre 2008

Tornata dalla fantasia

Andare a teatro per vedere Arturo Brachetti è un'esperienza che mette alla prova il tuo stato emozionale, ed è sempre così, ogni anno.
Ogni anno lo aspetto con l'ansia del Natale quando ero bambina, e ogni volta, a fine spettacolo, torno a casa camminando a mezzo metro da terra.
Questa volta è stato particolarmente emozionante, perchè ho vissuto quella sua "dimensione" diciamo così, da più vicino, e sembrava così reale e tangibile quella magia, anche giù dal palco, che quando sono partiti tutti mi sono sentita un gran magone, un cattivo umore che non sapevo spiegarmi, se non con la consapevolezza che tutta la meraviglia, in città, era scomparsa, e tutto di nuovo era opaco, usuale.
Per chi crede come me nella forza concreta della fantasia è sempre difficile tornare alle cose di tutti i giorni, alle litigate con la Telecom che non attiva la linea, alle file alla segreteria dell'università...
E che stizza le bacucche impellicciate dietro di me, la sera dello spettacolo, che commentavano con sufficienza la poesia delle ballerine di tip tap, dell'Elephant Man di Arturo solo perchè non era il solito circo che è chiamato a mettere in scena per la sua stessa natura di trasformista, e cui sono abituate ormai da anni, per poterne poi parlare ai tornei di burraco con buona pace delle amiche in formaldeide che non ci sono andate.
Io sono stata una settimana in estasi, dopo quella sera, e ho ancora gli occhi pieni di tutta quella delicata immaginazione così, tutta insieme.











4 commenti:

Anonimo ha detto...

wow...fai venire una voglia di andarci...potresti fare la sua testimonial...!!!

Riten

Sheshe ha detto...

Ma gli farei anche il bucato!!

:)

Anonimo ha detto...

bentornata, ragazza! t'ho aggiunta su facebook, ma non mi calcoli! :)

Anonimo ha detto...

marghe come ti capisco... difficile tornare alla realtà... mi è appena capitato lo stesso ;_____;