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domenica 12 dicembre 2010
Cover #1 Dancelikeshaquilleoneal
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martedì 7 dicembre 2010
Sally #2
Questa è la prima versione di Sally che avevo buttato giù davanti alla Feltrinelli di Largo Argentina a Roma, un giorno in cui aspettavo che arrivasse Eleonora Antonioni per andare insieme alla mostra su Faber.
Avevo appena comprato un quadernetto verde dalle pagine verdi, e questo è stato il primo schizzo che l'ha inaugurato. Poi ho cambiato idea, e ne è uscito questo . In ogni caso, questa è la figlia primogenita, eccola qua.
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lunedì 29 novembre 2010
venerdì 26 novembre 2010
giovedì 25 novembre 2010
Janare
martedì 9 novembre 2010
Schecci africani
Un po' di sketch disegnati durante i mesi africani, settembre e ottobre. Se l'omino scansionatore non avesse sbagliato a scansionare le pagine che gli avevo chiesto di scansionare avrei postato qualche altra cosa, ma va beh, conto di avere uno scanner entro la settimana prossima (miracolo-miracolo).
Quest'ultima è un'altra versione dell'illustrazione di Suzanne, qualche post fa, poi scartata. L'ho fatta molto prima di partire per l'Africa in realtà, ma come dicevo, l'omino ha fatto un po' a cazzo di cane.
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mercoledì 3 novembre 2010
Matrimoni per amore matrimoni per forza, ne ho visti d'ogni tipo, di gente d'ogni sorta.
Mi sono sposata da due giorni e non mi sono spuntati ancora i bigodini in testa e le ciabatte di pile al piede. E’ ancora presto o sarà che un matrimonio atipico porta atipiche degenerazioni? Come il senso di appropriazione di un diritto amputato, valido solo a metà, che nega validità all’unione di due persone che condividono una vita intera e che muoiono da estranei. Non come le famiglie tradizionali.
Quelle che si riuniscono a colazione intorno al tavolo della cucina, mamma, papà, tre figli, un cane e un gatto. Una casa al mare e una in montagna, due stipendi fissi e un pargolo all’asilo privato, chè lì gli fanno studiare già inglese, un altro al liceo classico, fidanzato con una figlia di famiglia altrettanto buona, padre impiegato e madre insegnante, e un altro neolaureato in giurisprudenza, notaio a breve dopo il concorso pubblico per il quale sta studiando.
Una di quelle bugie a cui ci hanno abituato a credere per legittimare la folle dichiarazione per cui un vecchio pazzo malato di priapismo sia meglio di un omosessuale.
Un capo di stato, che azzarda a dire una cosa simile in pubblico, aspettando perfino un applauso, che pure puntuale arriva, mi fa desiderare di prendermeli da sola, i diritti. Con un gesto simbolico, sugellato da meravigliosi pazzi blasfemi, magari.
Averlo fatto a Lucca, in un contesto in cui, a dispetto della leggerezza di cui per loro stessa natura sono fatti i fumetti, sono tutti presi dal guardarsi intorno per vedere chi li nota, pure è stato simbolico.
Un gesto leggero dal significato pesante.
Grazie ai complici, ai testimoni, ai celebranti, ai dissidenti e ai sabotatori, che comunque mi fanno sempre stare tranquilla, ai carpitori di bouquet, a quelli che hanno applaudito le spose e alla mia bellissima moglie dagli occhi grigi e verdi.
A tutti quelli che insieme a noi, ci hanno creduto.
mercoledì 30 giugno 2010
'Onna Rosa
Questa tavola autoconclusiva l'ho disegnata di colpo e di pancia la notte stessa in cui tornammo da Pagani, la festa della Madonna delle Galline, innaffiata di pioggia e di vino e al ritmo di tammorre e castagnette.
La signora a cui è dedicata avrà un'ottantina d'anni, ma dagli occhi scuri sembrerebbe molti di più. Proprio così, non il contrario.
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lunedì 28 giugno 2010
Sally
Una canzone di De Andrè, di nuovo, e di nuovo una donna affascinante, descritta nel momento metaforico del suo passaggio alla vita da adulta.
Andai verso il mare senza barche per traversare
spesi cento lire per un pesciolino d'oro.
Andai verso il mare senza barche per traversare
spesi cento lire per un pesciolino cieco.
Gli montai sulla groppa sparii in un baleno
andate a dire a Sally che non tornerò.
Gli montai sulla groppa sparii in un momento
dite a mia madre che non tornerò.
Vicino alla città trovai Pilar del mare
con due gocce d'eroina s'addormentava il cuore.
Vicino alle roulottes trovai Pilar dei meli
bocca sporca di mirtilli un coltello in mezzo ai seni.
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mercoledì 23 giugno 2010
Suzanne
Credo che Suzanne sia la mia preferita. Sarà che la sento cantare da quand'ero bambina, seppure da una chitarra e una voce decisamente opinabili (quelle di mio padre); sarà che è così intima, chitarra e voce, e il testo così bello. O sarà proprio lei, affascinante e naïve più di una diva o di una dea.
Insomma, ho un debole per Suzanne.
La canzone originale è ancora una volta di Cohen, ma ancora una volta De Andrè ne ha restituito una cover ancora più bella. La poesia rimane intatta, il testo incredibilmente fedele, e sulla sensibilità, su quella non si discute.
Forse è troppo elegante, con quel vestito da sera, ma nei miei occhi è sempre stata così.
Pare che la canzone fosse dedicata alla moglie di un caro amico di Cohen, Suzanne Verdal, ballerina e coreografa, nella circostanza particolare di un pomeriggio trascorso insieme a bere del the in veranda. Niente ad alto tasso erotico nè una storia d'amore appassionata, solo un incontro platonico sublimato dalla fantasia e dal garbo di un Poeta vero.
E tu vuoi viaggiarle insieme
vuoi viaggiarle insieme ciecamente
forse avrai fiducia in lui
perchè ti ha toccato il corpo con la mente.
E Suzanne ti da la mano,
ti accompagna lungo il fiume,
porta addosso stracci e piume
presi in qualche dormitorio
il sole scende come miele
su di lei donna del porto
e ti indica i colori
tra la spazzatura e i fiori
scopri eroi tra le alghe marce
e bambini nel mattino
che si sporgono all'amore
e si sporgeranno sempre
e Suzanne regge lo specchio.
martedì 22 giugno 2010
It seems so long ago, Nancy
Questa è dedicata alla canzone di Leonard Cohen di cui De Andrè ha fatto una cover altrettanto bella.
Nancy è un'altra donna inquieta, meno romanticamente ribelle e indipendente della Ruby Tuesday degli Stones, ma altrettanto struggente nella sua solitudine. Una suicida di Montrèal, una figura meno forte e risoluta, ma che viene ricordata da tutte le voci della canzone con la solita delicatezza di cui Cohen riesce a farsi meraviglioso portavoce.
It seems so long ago,
none of us were strong;
Nancy wore green stockings
and she slept with everyone.
She never said she'd wait for us
although she was alone,
I think she fell in love for us
in nineteen sixty one,
in nineteen sixty one.
It seems so long ago,
Nancy was alone,
a forty five beside her head,
an open telephone.
We told her she was beautiful,
we told her she was free
but none of us would meet her in
the House of Mystery,
the House of Mystery.
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Ruby Tuesday
Dopo aver fatto le sei di mattina per chiudere Via Brin, l'altro giorno, e dopo aver montato la mostra (di cui posterò le foto a breve), sono tornata a casa e mi sono rimessa a disegnare e ad ascoltare un po' di musica. Quella che piace a me, cantautori, musica folk americana, quella da attaccarsi al tubo del gas, insomma. E ho deciso di realizzare delle illustrazioni a tema, il tema cioè delle donne nelle canzoni. Niente di trascendentale o particolamente originale, ce lo so, ma visto che è disegnare per me non m'importa niente. La prima è lei, la protagonista raccontata in Ruby Tuesday. Spero di aver reso in parte quello sguardo da animale braccato a cui penso sempre quando ascolto le parole.
Don't question why she needs to be so free
She'll tell you it's the only way to be
She just can't be chained
To a life where nothing's gained
And nothing's lost
At such a cost
There's no time to lose, I heard her say
Catch your dreams before they slip away
Dying all the time
Lose your dreams
And you will lose your mind.
Ain't life unkind
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lunedì 21 giugno 2010
Interviù
La mia prima intervista, che amozione. Ho dimenticato di salutare tutti quelli che mi conoscono, mannagg'.
domenica 20 giugno 2010
Via Brin n.0
venerdì 21 maggio 2010
mercoledì 12 maggio 2010
giovedì 6 maggio 2010
giovedì 29 aprile 2010
mami wata
Stavo provando a disegnare qualcosa da portare alla Fiera del Libro di Torino, qualcosa di più "ammiccante", per regazzini insomma. E' uscito fuori un mostro con le zinne de fori che fuma una sigaretta, mi congratulo con me stessa!
Comunque, lei è Mami Wata, il personaggio di una leggenda africana (Nigeria e zone limitrofe), una sorta di dea dei fiumi e della fertilità, molto carogna ma anche molto fica: tutte le sue seguaci sono femmine, che le offrono in dono profumi, sigarette, specchietti e collane perchè è molto vanitosa, e quando si impossessa delle donne che ne seguono il culto le rende una sorta di baccanti o di tarantolate.
Bob una volta mi prestò un libro sulle leggende africane, di quei malloppi costosissimi ma super belli con fotone a tutta pagina. Se qualcuno vuole, me lo può regalare.
Cià.
giovedì 22 aprile 2010
domenica 11 aprile 2010
venerdì 9 aprile 2010
Il Maestro e Margherita
Ho iniziato questo libro da poco e già mi ha rapita totalmente.
Il Maestro e Margherita. Il mio, di Maestro, non lo cito. Lui lo sa.
giovedì 11 marzo 2010
giovedì 4 marzo 2010
Sketch al telefono (ve l'ho detto che mi annoio a parlare)
L'inchiostrazione mi sta facendo andare al manicomio. Per questo, contro ogni logica, ho deciso di prendere di petto la questione facendo questo sketch direttamente a pennello. E' pieno di storture, e quella coscetta di destra sembra un fuso di pollo, ma questo parto snaturato è il frutto della stizza da equilibrio mancato di bianchi/neri, quindi dovrà andar bene. Ecco.
martedì 23 febbraio 2010
venerdì 19 febbraio 2010
Studi
Tanto per aggiornare un pò il blog: questo è uno studio per un progetto che sembra promettere bene. La signora in questione è una strega, ed entrambe le sue pettinature sono risultate essere un pò troppo "steampunk" e quindi bocciate, ma anche la versione definitiva (più soft) non mi dispiace.
mercoledì 27 gennaio 2010
sabato 23 gennaio 2010
Madame Xanadu
Stasera è andata così. Non sono uscita e me la sono presa di disegno. Un omaggio a un personaggio Vertigo, anche se ho il dubbio che la colorazione sia un pò tamarra...
Bah.
giovedì 21 gennaio 2010
mercoledì 6 gennaio 2010
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